Sunday, January 07, 2007

Analisi di un pazzo # 28

Signora

Signora Vanveragli,
mi chiede se sono triste
e perché.
Mi chiede se mi sento solo
o se mi fido di qualcuno
se sotto la pioggia
sento musica malinconica
o mi metto a correre
e a scivolare pattinando sotto i portici incerati.
Mi chiede se mi piacciono
gli uomini
o se già cerco di dimenticarne qualcuno.
Dagli occhi cerca di vedere
se li ho mai stretti con tanto sforzo
da volermi far scoppiare le vene,
o da lì non sa quale orizzonte so scrutare.
Secondo lei la mia sciarpa non mi strangola,
mi sta abbracciando,
sono io che lo voglio.
Sorrido
e, signora, lei non sa perché
non capisce
e piange.
Non la consolerò e lei mi ficcherà
un chiodo
in testa.

Signora Vanveragli,
la posso chiamare Vanvera?