Tuesday, February 14, 2006

Analisi di un pazzo # 8

Il dito della iena

Così come la gatta
abbandona il proprio figlio malato,
lei rimase orfana
chiedendomi di tenerle la mano.

Mentre sola ripeteva
la sua metrica
lessi di una lonza
che mangiò una lupa
per fa di sé una iena.

Fu così che appena
fummo soli
la distesi sul muro,
le guardai la mano
e seguii il sentiero
percorrendo tutti i bivi
nello stesso istante.

La ragazza acconsentì
di buttarsi nel lago
e iniziò ad andare giù,
e io accanto le sussurravo
lentamente
tutta la favola.

Improvvisamente si risvegliò
tornando a galla in tempo.

Era in silenzio
teneva la testa chinata
gli occhi chiusi
e io andai via.

Le rimase il mio dito dentro,
e se ne sarebbe presto accorta.