Saturday, January 21, 2006

Analisi di un pazzo # 7

Una passeggiata tra gli otto angoli della valle

Non mi importava del sole
anche senza, per me era una bella giornata.
Indossai la giacca di lana
appesi alla spalla destra il mio tascapane
e passai i seguenti cinque minuti
a scegliere la musica adatta
per la mia prossima passeggiata.

Adoro passeggiare per le valli
osservare la vita quotidiana
degli alberi e dei volatili,
andare a bere al lago
e fare amicizia con un agnello,
essendo accompagnato dalla musica giusta.

Ma appena sceso
come misi piede sul terreno
il pianoforte fece una lunga pausa
e dovetti alzare il volume
e sforzarmi un po'.
Era molto disturbato
eppure era carico.

Continuai ad alzare il volume
sempre più preoccupato per le mie orecchie,
quando ricevetti uno schiaffo.
Non era stato dato con una mano
e non era nessun suono musicale
che mi avesse spaventato:
mi ero solo reso conto
di camminare in una valle
tra montagne di cemento
con radi alberi di metallo,
dove animali correvano
e urlavano
mentre io non riuscivo a sentire il pianoforte.
Cos'era successo?,
il pianista si era spaventato?

Era uno strano concerto
di rombi grida rumori nervosi
sentivo l'insieme di tutti i loro battiti cardiaci
e temevo a momenti un'esplosione generale di arterie.
Correvano, forse fuggivano
e io stavo soffocando in quel grigiore.

Cercando le vie meno affollate
osservavo i miei passi sul marciapiede
e capitava che mi specchiassi in qualche vetro.

Dove era finita tutta l'erba, le foglie,
l'odore della resina e le alte querce
dov'erano il lago, l'agnello,
il silenzio ed il pianista?
tutti persi negli otto angoli di quel teatro nella valle?

Era stato tutto coperto da una colata di calce
di benzene, di catrame e bitume,
ritrovai il vitello nel piatto
e il pianista era rimasto nascosto nel mio appartamento,
col silenzio.

[Ascoltando "Eight corners" dei Gastr Del Sol per strada, dall'EP "Mirror Repair"]



Tuesday, January 17, 2006

Analisi di un pazzo # 6

Mosche di caffè

Purtroppo un poveretto che vuole suonare
ci vuole provare
ma non ha soldi per farlo bene
come me
deve vendersi per racimolare qualcosa.
maledetti clienti
che richiedono i progetti per i loro voti,
ancora devono capire che non sono fatto
per avere una matita in mano?
le generazioni sono cambiate:
dalla figura al suono
dal suono alla figura
ma un'idea in comune,
solo per noi che sognamo.
vi bucherò gli occhi
a colpi di portamine e compasso
e poi voglio vedere cosa farete,
mosche di caffè.


Tuesday, January 10, 2006

Analisi di un pazzo # 5

Lettera alla lontana donna inesistente

Oh dolce amore mio che sei su questa sedia,
non importa se non hai vestiti,
non hai pelle
non hai capelli,
nessun tipo di colore;
ti manca un odore,
una voce,
non hai ornamenti
né contorni...
e non hai problemi,
non penserai mai
di poter essere grossa:
perché non esisti!
Sei solo una mia idea seduta su questa sedia
che mi pensa nell'aria;
e la mia pazzia ti penetra come un ago,
come flebo ti nutre.
Ti ho già dedicato
poesie sul nostro incontro,
ma la ragazza di cui mi sono innamorato veramente
è su questa sedia: